Castelfranco di Sopra in provincia di Arezzo Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Castelfranco di Sopra

provincia di Arezzo

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CASTELFRANCO DI SOPRA

Il territorio comunale di Castelfranco di Sopra si estende per 37,64 kmq nel Valdarno Superiore alle pendici del Pratomagno, occupando in massima parte un ripiano terrazzato profondamente inciso dal borro Faella e da un intrico di piccole valli, che danno luogo a caratteristiche forme di erosione. Attraversato in epoca etrusca dalla via che univa Fiesole ad Arezzo e poi dall'antica via Cassia, podesteria dall'inizio del Trecento, ha raggiunto l'assetto attuale nel 1809, quando venne staccato il territorio di Pian di Scò, costituito in comune autonomo. La fondazione di Castelfranco di Sopra fu decisa nel 1299 dalla repubblica fiorentina (essendo una delle cosiddette "terre nuove", tra le prime in ordine di tempo) sul luogo dove sorgeva il castello di Soffena, allo scopo di difendere il territorio circostante dalle scorrerie degli Ubertini, dei Guidi e dei Pazzi, potenti signori feudali in quel territorio. Ebbe così fin dall'origine l'aspetto del villaggio fortificato e divenne capoluogo della Lega omonima, popolandosi grazie alle franchigie decennali offerte dal governo fiorentino a tutti quelli che decidevano di prendervi residenza; già nel XIV secolo Castelfranco era luogo di mercato di una qualche importanza sulla strada che congiungeva il Pratomagno ai centri del Valdarno Superiore e sede di una podesteria avente giurisdizione civile anche sulla vicina comunità di Pian di Scò. Non distante dal castello era stata eretta fin dalla seconda metà dell' XI secolo la badia di Soffena, appartenente all'ordine vallombrosano, notevole luogo di culto fino all'età moderna, poi soppressa da Pietro Leopoldo. L'economia del passato si basava essenzialmente sull'agricoltura che produceva olio, vino e foraggi; diffusa era la filatura di canapa e di lino con cui si tessevano tele. Attualmente, malgrado la forte diminuzione dei suoi addetti, l'agricoltura conserva ancora un'apprezzabile produzione: nei terreni pianeggianti si coltivano grano, barbabietola da zucchero, tabacco, patate e legumi, mentre nelle colline la vite e l'olivo in particolare danno prodotti di pregio. Notevole importanza riveste nell'economia della zona l'allevamento di suini e di pollame, che si avvale di impianti di tipo industriale. Comune con buona concentrazione di industrie e con discrete possibilità occupazionali, annovera alcuni calzaturifici, una vetreria, una fabbrica di mobili e una di laterizi. La popolazione totale del comune raggiunge le 2.657 unità nel 1991, con una densità di 71 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti la popolazione totale era passata da 1.923 unità nel 1551 a 2.032 nel 1745; nel 1830 il comune contava 2.492 abitanti che salirono a 3.112 nel 1881 e a 3.176 nel 1936. Pressoché stazionaria nel 1951 (3.166 unità), la popolazione totale era scesa al censimento del 1961 a 2.741 unità, a quello del 1971 a 2.245 per risalire nel 1981(2.331 unità).

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