Comune di Lucignano
provincia di Arezzo
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LUCIGNANOIl territorio del comune di Lucignano in Vai di Chiana si estende per kmq 44,90, parte in collina e pane nella sottostante pianura, compreso tra due immissari del Canale Maestro della Chiana, il torrente Esse e il fosso Vertege e anticamente attraversato dalla via Cassia Adrianea; il capoluogo è situato sulla sommità di un colle che fa parte della dorsale dei monti di Palazzolo. Probabilmente insediamento longobardo, poi libero comune, infine sede di vicariato. Lucignano, che si vuole fondato dalla famiglia romana Licinia, viene ricordato per la prima volta nell' XI secolo in alcune pergamene appartenute alla badia di Agnano in Val d'Ambra. Ma poco nota è la sua storia almeno fino alla metà del Duecento: si suppone che la cittadina, in questo periodo, si sia retta liberamente, subendo tuttavia l'indiretto dominio di Arezzo. Dopo la battaglia di Campaldino i fiorentini vittoriosi lasciarono Lucignano, insieme a Monte San Savino, sotto una sorte di protettorato senese; tornito sotto Arezzo nel corso del primo Trecento, nel 1336 durante la guerra tra Arezzo e Perugia il castello passò al comune di Perugia. Riconquistata la propria indipendenza nell'agosto del 1343, fu costretto a sottomettersi dapprima nel 1333 a Firenze, quindi nel 1370 a Siena; con la conquista di Arezzo e del suo contado da parte fiorentina nel 1384, Firenze rientrò in possesso di Lucignano, seppure con un esborso di 8000 fiorini d'oro versati ai senesi. Riconquistato nel 1390 da Siena, con l'aiuto delle truppe del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, Lucignano iniziò una lunga dipendenza dalla repubblica senese che si protrasse per un secolo e mezzo; solo nel 1553 venne in potere dello stato mediceo, che lo elesse capoluogo di un vicariato che ospitava i magistrati residenti alternandosi con Monte San Savino. Molto importante era in passato l'agricoltura del territorio: il clima, la posizione e la natura del terreno favorivano nella zona collinare la coltura della vite e dell'olivo, mentre in pianura abbondante era la produzione di cereali, foraggi e frutta. Ancora dal suolo traevano materia prima nel Settecento le due più numerose categorie di artigiani di Lucignano, gli scalpellini e i fornaciai; vi erano inoltre otto botteghe di calzolai, una fabbrica di cappelli di paglia, una di cappelli di pelo, due tintorie, una fornace per vasellame e vi si producevano tele di lino e canapa. Ancora oggi l'agricoltura offre produzione di cereali, barbabietole da zucchero, mais, tabacco, ortaggi, uva, olive. Sprovvisto di consistenti impianti produttivi, il comune di Lucignano annovera nel suo territorio una fornace per laterizi, un mulino, uno stabilimento di confezioni (camiceria), alcuni mobilifici. Il commercio è prevalentemente legato ai prodotti agricoli e zootecnici (suini e pollame). La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 3.349 unità con una densità di 75 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti la popolazione totale, che nel 1745 ammontava a 3.276 unità, nel 1830 era passata a 3.658 abitanti che salirono a 4.065 nel 1881 e passarono poi, nel 1936, a 4.197. Al censimento del 1951 gli abitanti del comune erano 4.210; scendono a 3.526 nel 1961 e un ulteriore calo vi è al censimento del 1971 con 3.223 abitanti, mentre più o meno stabile è la situazione nel 1981 con 3.248 abitanti.